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Professione Freelance

Professione Freelance
Autore: Daniela Corvi
Data: 15/01/2008

Nel campo della grafica, ma a maggior ragione del web design, mettersi in proprio è un'aspirazione che ciascuno prima o poi coltiva nel proprio animo! L'alternativa è quella di lavorare presso una web agency, molte volte sottopagati e sottostimati, vedendo poi le proprie creazioni vendute da altri che se ne prendono, quanto meno all'esterno, tutti i meriti!
Bene, allora perché non lanciarsi nel mondo dei freelance ad occhi chiusi?
Beh, mettersi in proprio non è poi così facile come sembra! Se, infatti, paga la soddisfazione di veder riconosciuto il proprio talento e vedersi titolari di lavori ben fatti se non addirittura di vere e proprie creazioni, (cosa che comunque può avvenire anche in alcune web agency), sicuramente ci si trova ad affrontare, soprattutto all'inizio dell'avventura, numerosi problemi.
Prima di tutto, le questioni finanziarie.
Ovviamente, venendo meno una struttura come quella di una web agency, la quale si impegna a fornire ai propri dipendenti tutto il materiale e le attrezzature idonee a svolgere il proprio lavoro, il freelance deve mettere in piedi una struttura analoga, nella quale sono indispensabili l'hardware, (pc, stampante, scanner) ed il software, (oltre ai programmi di base, anche gli specifici di grafica) per svolgere al meglio la propria attività. Dopo di che, se siamo fortunati e disponiamo di uno spazio idoneo, non necessariamente grande, ma sicuramente attrezzato con la connessione ADSL, non abbiamo la necessità di investire dell'altro capitale per l'affitto o l'acquisto dell'ufficio, ma se così non fosse, dovremmo mettere in conto anche la spesa per un affitto se non per l'acquisto di un immobile che faccia al caso nostro.

E' dunque necessario avere una buona somma da poter investire per allestire un ufficio degno di questo nome, ma anche per far fronte al primo periodo di attività, che, di solito, si dedica alla promozione ed alla pubblicità e che risulta essere, di conseguenza, poco remunerativo.
Inoltre, altro punto dolente, sono i clienti... non è così facile trovare subito e mantenere nel tempo un cospicuo numero di clienti che ci permetta una certa tranquillità economica e che non ci faccia rimpiangere la nostra bella, anche se magari risicata, busta paga a fine mese!

Del resto, si sa, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca... lavorare da freelance non garantisce un'entrata costante a fine mese: possono capitare dei mesi nei quali si guadagnano anche due o tre buste paghe in una volta e dei mesi durante i quali si rimane a bocca asciutta... questo è fondamentalmente il rischio di ogni attività in proprio, rischio che si deve mettere in conto e tenere ben presente nel momento in cui si sceglie questa tipologia di lavoro. E' davvero importante, ed insisto su questo punto, che, prima della scelta, ci si renda conto di quello a cui si va incontro: mi è capitato di incontrare persone che un po' alla leggera avevano fatto il salto da dipendente a lavoratore in proprio e che nel giro di qualche mese avevano capitolato, in alcuni casi tornando a chiedere lavoro all'ex capo; due su tre tornavano indietro, non solo per le difficoltà finanziarie iniziali, ma soprattutto per quel senso di precarietà e per la mancanza di sicurezza che un dipendente a tempo indeterminato non vive.

Bisogna anche aggiungere, però, che nel web design è abbastanza difficile, oggi, trovare delle realtà così grandi che possano permettersi di assumere i propri collaboratori a tempo indeterminato... molte volte l'alternativa al freelance, è la collaborazione a progetto quando non addirittura lo stage. A questo punto è sicuramente più saggio scegliere di rischiare in proprio, creandosi un nome ed una peculiarità che dia la possibilità di farsi conoscere e vendere la propria professionalità; è una strada tutta in salita, ma la bravura e la professionalità fanno la differenza.
Se bravura e professionalità pagano, però, da sole non bastano: bisogna anche saper cogliere il momento opportuno per decidere di mettersi in proprio. Un'esperienza presso una web agency, o, comunque, presso una realtà piuttosto grande, è estremamente formativa ed indispensabile per farsi le ossa, imparare il mestiere sul campo senza troppe preoccupazioni finanziarie e farsi conoscere nel settore.
E', infatti, opportuno aver già in attivo un portfolio clienti degno di questo nome, prima di fare il grande passo: avere realizzato un discreto numero di lavori di un certo livello risulta essere il miglior biglietto da visita per i futuri clienti. Non c'è niente di meglio che promuoversi con il proprio lavoro, mostrando ciò che già si è fatto che, dà prova non solo dell'affidabilità, ma soprattutto delle proprie competenze e professionalità.
Aspetto meno determinante, ma da non sottovalutare è, inoltre, la mole di lavoro e di mansioni differenti che un freelance deve svolgere, almeno inizialmente: a differenza del lavoratore dipendente, infatti, pagato per svolgere le proprie mansioni durante un orario giornaliero prestabilito, un freelance deve passare dalle mansioni di segreteria alla contabilità, alle pubbliche relazioni continuamente, senza trascurare, ovviamente il suo lavoro di web designer... e, di certo, non può contare su un orario di lavoro prestabilito; un freelance lavora in media dalle 8 alle 12 ore al giorno! Certo, aspetto non meno rilevante, può decidere in assoluta autonomia i propri tempi di lavoro: ci sono persone che preferiscono evitare le alzatacce mattutine e poi stanno davanti al computer fino a notte fonda, oppure altri che si svegliano all'alba, lavorano mezza giornata e poi riprendono la sera, modellando la propria giornata secondo le esigenze del momento; sono preferenze soggettive, che, però, un lavoratore dipendente non può permettersi!!!

Insomma la vita da freelance non è per tutti, ma non vorrei avervi scoraggiato, non era mia intenzione.

Io stessa sono passata attraverso tutte queste difficoltà e, qualche volta, anche oggi, dopo tre anni da freelance, mi capita,
non lo nego, di rimpiangere il mio bel posticino in azienda... a mente lucida, però, posso affermare con certezza che mai e poi mai tornerei indietro.
Lavorare in proprio chiede tanto ma dà anche molto: vedere le tue opere realizzate e pubblicate, rendere un buon servizio ai clienti che sono i tuoi clienti e che si rivolgono a te perché di te si fidano, avere dei nuovi contatti attraverso il passaparola di qualche cliente soddisfatto del tuo lavoro, non dover rendere conto a nessuno del tuo operato, decidere in completa autonomia se accettare un lavoro oppure no ed a quale prezzo... sono tutti vantaggi che ti ripagano della tanta fatica e delle molteplici difficoltà!
Certo, bisogna aver coraggio ma, del resto, chi non risica...
buona vita a tutti!!!
 
Daniela Corvi





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