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Un bel gesto di solidarietà, da parte del Principe Emanuele Filiberto di Savoia, che ha deciso di fare qualcosa di concreto per aiutare i genovesi, toccati dalla tragedia del crollo del ponte Morandi. In sintesi, Emanuele Filiberto di Savoia ha deciso di finanziare la realizzazione di un poliambulatorio, presso la sede della Croce Rosa Italiana di Rivarolo, che si trova poco al di là della cosiddetta “Zona rossa”. In questo punto del territorio genovese, serve urgentemente una soluzione che permetta ai cittadini di poter raggiungere agevolmente, e rapidamente, gli ospedali che si trovano nel centro di Genova, e sono collocati proprio oltre la zona del crollo del ponte Morandi. Il poliambulatorio, che sarà intitolato alla Beata Cristina di Savoia – così come deciso dal consiglio di amministrazione della pubblica assistenza - e sarà composto di tre stanze già in possesso della Croce Rossa Italiana, sarà completato entro un paio di mesi grazie alla donazione di 40mila euro corrisposta dagli Ordini Dinastici di Casa Savoia e del Principe Emanuele Filiberto, che ieri – 19 Settembre – ha presenziato a Genova per consegnare direttamente la somma, disvelando anche una targa commemorativa. La cifra di 40mila euro però, è solo un inizio, dal momento che sarà incrementata da altre donazioni provenienti dall’Ordine di Malta e da persone che vorranno mettere in campo la loro solidarietà. "In qualche mese, se tutto va bene, la struttura per diagnosi e soccorso sarà pronta - ha detto Emanuele Filiberto durante la sua visita presso la sede della Croce Rosa che si trova in via Croce Rosa - In una zona dove tutto è difficile e la viabilità complicata ci sembrava utile contribuire a una presenza sanitaria importante" e ha aggiunto: "Ho incontrato delle persone ottimiste che combattono, sono di buon umore, vanno avanti. D’altra parte i genovesi su questo sono un popolo forte". Gesti come questo sono importanti al giorno d'oggi. Viviamo in un periodo storico complesso, in cui appare sempre più evidente l'alto livello di indifferenza al dolore altrui, alle esigenze di chi soffre, dei poveri, dei malati o di chi viene toccato da tragedie insensate, come quella accaduta a Genova. Abbandonati da una politica troppo distratta da se stessa, per considerare davvero le istanze degli esseri umani, un gesto del genere vince su tutto e tutti, e ne abbiamo davvero grande necessità tutti noi. Perché non sono le parole a curare le ferite e le mancanze, ma i gesti.
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Commento di: emilia.urso | Ip:83.73.103.204 | Voto: 7 | Data 25/11/2024 00:02:40 |
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