Classe 1954, Alessandra Giovannoni inaugura la mostra dei suoi ultimi lavori nel foyer della sala Sinopoli presso l’Auditorium parco della musica, da mercoledì 19 settembre fino al 10 ottobre, poche tele ma essenziali come lo è la sua pittura. Immensi scorci di Roma, come detta il titolo La luce di Roma, per raccontare la città eterna sotto una nuova veste.

Foto Susanna Schivardi© 

Tratto solido e robusto, il colore si fa vita, forma e scultura, dando estro ad una visione immaginifica e molto eccentrica. Roma tanto bella eppur così maltrattata, sporca, devastata dal traffico, dalle incongruenze, dagli ossimori, qui diventa una città fantasma, inesistente perché rarefatta, silenziosissima, come in un quadro di De Chirico dove le piazze silenti fanno vibrare le corde più profonde.

Foto Susanna Schivardi© 

Una vaga presenza di esseri umani che soltanto come mere ombre passeggiano ma non invadono lo spazio, è una proiezione di un desiderio, di come vorremmo che fosse davvero la nostra città. Raccontata in queste tele maestose e bianche in un modo insolito, con la maestria di una grande artista, affascinata dalla magia dei ponti, dalla bellezza di un Tevere trasognato, da strade abbandonate alla loro forza primigenia.

Foto Susanna Schivardi© 

Una lezione appropriata e veggente, dove l’uomo non la fa da padrone ma dove la luce domina immensa e irraggiungibile. Innumerevoli ormai le mostre personali e collettive presenti nel  curriculum di Alessandra Giovannoni, il tratto del pennello e dei colori a olio si mescolano ad un sentimento vincente e prorompente. Molti presenti all’inaugurazione, molto amata, minuta, piccola, con l’occhio vivissimo ed esploratore, i capelli cortissimi e bianchi, molto essenziale anche lei. Come la sua arte.

 Foto Susanna Schivardi©