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Taser: le verità nascoste

Taser: le verità nascoste
Autore: Inchiesta del Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 06/07/2018

 

E’ fatta: l’uso, in Italia – e per ora in via sperimentale – del Taser, è una realtà. Il decreto voluto da Salvini è stato firmato, e questa pistola che invia scariche elettriche, sarà data in dotazione alle forze dell’ordine . Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza - inizialmente nelle città di Palermo, Catania, Caserta, Napoli, Brindisi, Bologna, Firenze, Reggio Emilia, Milano, Padova e Torino.

Secondo Salvini, il Taser sarebbe "Un’arma di dissuasione non letale" e, sempre a suo parere, il suo utilizzo sarebbe: “un importante deterrente soprattutto per gli operatori della sicurezza che pattugliano le strade e possono trovarsi in situazioni border line".

Fin qui, le sue dichiarazioni. Ma a ben guardare, ciò che pensa Salvini non trova affatto riscontro nella realtà dei fatti. L’ONU, ad esempio, considera il Taser – dal 2007 – un’arma di tortura. Amnesty International, che da diversi anni denuncia il suo utilizzo, ha fatto emergere un dato preoccupante: dal 2001 almeno un migliaio di persone sono decedute proprio a causa delle scosse elettriche subite dall’uso dei Taser. In questa recente dichiarazione di Amnesty International, la portata del problema appare lampante. Oltretutto, nella maggior parte dei casi, le persone decedute a causa delle scosse elettriche, erano disarmate.

Un caso per tutti: nel 2013, a Miami, un giovane –  Israel Hernandez - che ebbe la sola colpa di disegnare graffiti su un muro – fu colpito da una scarica elettrica sprigionata da un Taser, in dotazione a un poliziotto che voleva arrestarlo. Il giovane morì per le conseguenze delle scariche elettriche somministrategli. Fu un medico legale a confermare che la morte di Israel era stata provocata dalle scariche elettriche.

Ma cos’è e come funziona un Taser? Il nome è l’acronimo di “Thomas A Swifts Eletronic Rifle” ossia “il fucile elettronico di Thomas” che era il protagonista di uno storico fumetto di fantascienza. Volendo semplificare, è un emettitore di energia elettrica ad alta tensione: 50.000 volt. Non esattamente “un’arma di dissuasione” quindi, come va dichiarando Salvini. Non appena il soggetto interessato dalla scarica elettrica viene colpito, avviene una paralisi muscolare. Fu introdotto negli anni ’60, ma in versioni molto meno aggressive. I modelli in grado di paralizzare una persona, sono più recenti, arrivati negli anni ’90.

Le conseguenze del subire sul corpo, e sull’organismo, una scarica di alta tensione possono essere drammatiche. Il primo esempio che si può portare, è quello  dei portatori di pacemaker, o di chi soffre di problemi cardiaci.

Ma non è l’unico problema che si può scatenare. Innanzitutto, può avvenire una scarica di alta tensione che va a colpire il soggetto sbagliato. Capita con le armi tradizionali. Può capitare col Taser, in special modo se viene considerato un “semplice deterrente” – una sorta di scacciacani per Salvini – e non una vera e propria arma.

Poi: qual è la vera ragione di voler dotare le forze dell’ordine, già dotate in servizio delle armi regolamentari, di questo apparato considerato arma di tortura?

Facciamo un passo indietro: i Taser, a livello internazionale, vengono prodotti da un’azienda americana che ne detiene praticamente il monopolio. La cosa particolare, è che lo scorso anno l’azienda – conosciuta come Taser International, con sede a Scottsdale, in Arizona, ha pensato bene di modificare la ragione sociale in Axon Enterprise Inc.

La ragione a monte della decisione della modifica, deve far riflettere sulla decisione del Ministro Salvini: l’azienda ha deciso di non legare più troppo il suo nome proprio all’arma che Salvini considera quasi al pari di un giocattolo.

Eppure, nel 2015 il Washington Post realizzò un’inchiesta, da cui si poteva evincere come – solo negli USA – moriva una persona a settimana, a causa delle conseguenze delle scariche elettriche subite dall’utilizzo dei Taser in dotazione alle forze di polizia statunitensi.

Se la stessa azienda produttrice ha sentito la necessità di discostarsi dal prodotto che è il suo core business, Salvini può dichiarare ciò che vuole, ma non sta dichiarando il vero. Il Taser può uccidere, e un Taser utilizzato male, e introdotto con la falsa prerogativa di essere poco più di un semplice dissuasore, non potrà che portare conseguenze negative sulla sicurezza dei cittadini.

Penso, ad esempio, a casi di manifestazioni pacifiche. Con quale garanzia i cittadini potranno un giorno manifestare le loro ragioni, senza dover temere di beccarsi una o più scariche elettriche a 50.000, e magari in presenza di bambini? Chi può garantire che chi avrà in dotazione questa arma a tutti gli effetti, avrà la capacità – e la coscienza – di non abusarne? Quanti casi di cronaca ci ricordano che la violenza, da parte di alcuni componenti delle forze dell’ordine, appare essere la norma?

Ma la domanda che è necessario porsi è: per quale ragione il Ministro degli Interni Matteo Salvini ha deciso di acquistare i primi 30 Taser da dare in dotazione sperimentale alle nostre forze dell’Ordine, quando nel resto del mondo si ritiene che il Taser debba essere – semmai – tolto dalle dotazioni in carico alle forze dell’Ordine per ragioni di maggior sicurezza delle popolazioni?

Il modello scelto dal nostro Ministero degli interni è l’X2. Questo modello emette una scarica di intensità regolare che dura cinque secondi, può colpire un bersaglio fino a sette metri di distanza e ha un colpo di riserva, nel senso che si può emettere una seconda scarica in sequenza senza dover ricaricare il Taser.

Il prezzo di un Taser di media qualità, può arrivare a circa 800 euro. Non è chiaro il costo che sarà sostenuto dal Ministero degli Interni per l’acquisto dei primi 30 Taser. Ma c’è una cosa interessante da sapere: uno studio condotto proprio per il Ministero della Difesa sulle cosiddette “Armi non letali” sottolinea in realtà la pericolosità di quest’arma.

A pagina 139 di questo documento ufficiale del Ministero della Difesa, si può leggere:

…è risultato che, per quanto concerne il funzionamento sull’organismo umano, la scarica di corrente elettrica prodotta dal TASER agisce attraverso la giunzione neuromuscolare: stimola i nervi e questi attivano il muscolo per la via naturale. Dato il periodo refrattario dei muscoli inferiore al ciclo degli impulsi, la scarica del TASER mantiene uno stato di contrazione muscolare di tipo clonico, cioè contrazioni che si susseguono in sequenza più che una contrazione prolungata418. Il tutto dura circa 5 secondi. L’effetto è uno stato di “incapacitazione” neuromuscolare di breve durata.”.

Non basta: a pagina 140 dello stesso documento, ecco quanto si legge:

Diverse ricerche inducono a ritenere, in particolare, che l’uso di sostanze stupefacenti stimolanti o psicotrope come cocaina, anfetamine, e farmaci antipsicotici costituisce fattore di rischio, poiché tali sostanze potenziano l’effetto della corrente ed aumentano il rischio di pericolose aritmie cardiache.422. Alcuni decessi che si sono verificati in seguito all’esposizione alla scarica prodotta da TASER, sono stati attribuiti ad abuso di droghe e a problemi cardiovascolari preesistenti.423 Gravi aritmie cardiache sono state correlate all’insorgere di Excited Delirium,424 stato di sovreccitazione psicologica e mentale, caratterizzata, fra l’altro, da estrema agitazione, ipertermia, epiphoria (eccessiva secrezione lacrimale), eccezionale forza e resistenza all’affaticamento, aggressività, rabdomiolisi (rottura delle cellule dei muscoli striati), aritmia cardiaca, in particolare “sindrome del Q-T allungato” (LQTS), che è una grave forma di tachicardia ventricolare, potenzialmente fatale, riscontrabile generalmente su pazienti psichiatrici in terapie con farmaci antipsicotici o neurolettici.

Ribadisco: è uno studio effettuato per il Ministero della Difesa, il cui Ministro degli Interni – Matteo Salvini – o non è a conoscenza, fatto grave, o è a conoscenza, fatto gravissimo.

Se dietro tutto questo si nasconde una ragione economica e di scambi commerciali con gli USA, non è certo una decisione che la popolazione italiana può accettare a testa bassa. Anche quando si trattò di introdurre la recente obbligatorietà sui vaccini, siamo andati a farci conferire l’incarico dagli Usa, come ho spiegato in più articoli e nel mio recente libro-inchiesta sui vaccini. Non sarebbe quindi una novità.

Se la decisione è stata presa per rendere possibile la libera circolazione del Taser, e quindi per rendere disponibile all’uso civile – come da precedenti campagne propagandistiche dello stesso Salvini, che su queste tematiche ha appassionato milioni di italiani, la situazione è tragica, perché instillare nella mente dei cittadini che l’uso delle armi da offesa è cosa buona e giusta, ci porterà in breve tempo alle gravi problematiche che gli USA – col liberismo nell’acquisto e uso delle armi – dibattono da molti anni.

Stiamo importando le negatività di un sistema geopolitico schizofrenico, solo che ci stiamo arrivando quando altrove si cercano soluzioni. Se consideriamo che, allo stato attuale, con un governo che chiudendo i porti per non permettere ai migranti costretti ad attraccare sulle nostre rive da organizzazioni malavitose internazionali ben conosciute a chi di dovere, invece di trovare soluzioni strutturali, ci sta facendo rischiare di divenire bersaglio dei prossimi attacchi terroristici, non c’è da dormire sogni tranquilli. L’introduzione dei Taser sembra una sorta di preparazione a un sistema di “sicurezza” che, in realtà, è di offesa e difesa. È completamente diverso.

Siamo divenuti, in breve tempo, una nazione profondamente razzista, chiusa, pronta all’offesa militare, pronta ad armarsi pubblicamente fino ai denti per “proteggere i confini e la patria”, dimenticando nel frattempo, che la patria è una cosa, la coerenza un’altra. E la storia, a quanto sembra, non solo si ripete, ma non insegna mai nulla. Mai.

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